I loro nomi non sono segnati nell'olimpo di riferimento dei giuristi di oggi. Nel mio sì
Thomas More e Robert Aske: del primo sappiamo tutto, del secondo molto poco. Il primo fu politico, giurista, giudice, letterato, Gran Cancelliere; il secondo fu avvocato e guida carismatica. Furono sostenitori dell’ortodossia cattolica contro l’azione del sovrano, in maniera diversa, ma entrambi sino al supremo sacrificio.
Siamo abituati all’Inghilterra anglicana sprezzantemente critica – per usare un eufemismo – verso il mondo mediterraneo, soprattutto in quanto “papista” (epiteto che durante il regno di Elisabetta I fu usato anche contro William Shakespeare). L’ignoranza genera brutti scherzi. Si tratta infatti del retaggio delle persecuzioni religiose ideate e compiute sotto i regni di Enrico VIII, Edoardo VI, Elisabetta I, sino alla “normalizzazione” di Giacomo I, che con tenacia e ferocia colpirono soprattutto uomini simbolo, ecclesiastici e laici, per educare il popolo alle nuove regole elaborate dal sovrano e dalla ristretta oligarchia di volta in volta al potere. Un intervento di ingegneria sociale compiuto su larga scala, anticipatore, per certi versi (e con molti distinguo), della rivoluzione francese e di quella comunista.
Il periodo dal 1534 al 1537 può essere letto come il quadriennio cardine, in cui si giocò il futuro dell’Inghilterra, che mai fu così vicina – sotto il regno di Enrico VIII – dal rimanere cattolica (e, in politica estera, filoimperiale). Vale la pena di ripassare alcuni passaggi:
23 marzo 1534, Act of Succession: il matrimonio con Anna Bolena è dichiarato legittimo, la linea di successione è stabilita a favore della figlia di Anna Bolena, vale a dire a favore di Elisabetta e non di Maria, figlia del matrimonio tra Enrico VIII e Caterina d’Aragona, e soprattutto qualsiasi voce, non solo atto o scritto contrario è punita come tradimento, che comporta la prigione a vita e la perdita dei beni (“the lawful matrimony had and solemnized between your highness and your most dear and entirely beloved wife Queen Anne, shall be established, and taken for undoubtful, true, sincere, and perfect ever hereafter” … “And be it further enacted by authority aforesaid, that if any person or persons, after the said first day of May, by any words, without writing, or any exterior deed or act, maliciously and obstinately shall publish, divulge, or utter any thing or things to the peril of your highness, or to the slander or prejudice of the said matrimony solemnized between your highness and the said Queen Anne, or to the slander or disherison of the issue and heirs of your body begotten and to be begotten of the said Queen Anne, or any other your lawful heirs, which shall be inheritable to the crown of this realm, as is before limited by this Act; that then every such offence shall be taken and adjudged for misprision of treason; and that every person and persons, of what estate, degree, or condition soever they be, subject or resident within this realm, or in any the king’s dominions, so doing and offending, and being thereof lawfully convicted by presentment, verdict, process, or confession, shall suffer imprisonment of their bodies at the king’s will, and shall lose as well all their goods, chattels, and debts, as all such interests and estates of freehold or for years, which any such offenders shall have of or in any lands, rents, or hereditaments whatsoever, at the time of conviction and attainder of such offence”);
3 novembre 1534, Act of Supremacy: nasce ufficialmente la Chiesa Anglicana, che di fatto esisteva già con il riconoscimento dell’autorità religiosa del Re e non del Papa (“Be it enacted by authority of this present Parliament that the King, our sovereign lord, his heirs and successors, kings of this realm, shall be taken, accepted and reputed the only supreme head in earth of the Church of England, called Anglicana Ecclesia”);
dicembre 1534, Act of Treason (in vigore dal 1 febbraio 1535): condanna per alto tradimento (morte per squartamento) a chi auspica e mette in discussione anche solo verbalmente il nuovo credo di Re Enrico VIII, vale a dire, in particolare, l’Act of Succession e l’Act of Supremacy (“Be it therefore enacted by the assent and consent of our sovereign lord the king, and the Lords spiritual and temporal, and Commons in this present Parliament assembled, and by the authority of the same, that if any person or persons, after the first day of February next coming, do maliciously wish, will or desire, by words or writing, or by craft imagine, invent, practise, or attempt any bodily harm to be done or committed to the king’s most royal person, the queen’s, or their heirs apparent, or to deprive them or any of them of their dignity, title, or name of their royal estates, or slanderously and maliciously publish and pronounce, by express writing or words, that the king our sovereign lord should be heretic, schismatic, tyrant, infidel or usurper of the crown, or rebelliously do detain, keep, or withhold from our said sovereign lord, his heirs or successors, … That then every such person and persons so offending in any the premises, after the said first day of February, their aiders, counsellors, consenters, and abettors, being thereof lawfully convicted according to the laws and customs of this realm, shall be adjudged traitors, and that every such offence in any the premises, that shall be committed or done after the said first day of February, shall be reputed, accepted, and adjudged high treason, and the offenders therein and their aiders, consenters, counsellors, and abettors, being lawfully convicted of any such offence as is aforesaid, shall have and suffer such pains of death and other penalties, as is limited and accustomed in cases of high treason”).
Come si vede si tratta di perle giuridiche, utili per ben comprendere la temperie.
Enrico VIII e i suoi fedeli consiglieri (Thomas Wolsey, Thomas Cranmer e Thomas Cromwell) applicano il rigido programma di introduzione del nuovo credo religioso-politico (o forse sarebbe meglio dire politico-religioso o forse, meglio ancora, di mero opportunismo politico che sfruttava a piacimento questioni religiose): soppressione di ordini religiosi, chiusura e distruzione di abbazie (come Glastonbury), incameramento dei beni ecclesiastici e di nobili, condanna ed esecuzione pubblica di ecclesiastici e laici, elaborazione del nuovo credo anglicano (Ten Article, 1536, compromesso tra dottrina cattolica e dottrina luterana), manipolazione dell’opinione pubblica.
Il 13 aprile 1534 San John Fisher e San Thomas More sono rinchiusi nella Torre per essersi rifiutati di giurare. Sulla base dell’Act of Treason il primo subirà la condanna il 22 giugno 1535, lo seguirà il secondo il 6 luglio 1535. In entrambi i casi, eccezionalmente, la condanna è per decapitazione e non segue invece la pena applicata per alto tradimento (subita poco prima dai certosini e da altri religiosi), che prevede una vera esecuzione da macellai: impiccagione parziale, squartamento, decapitazione e esposizione della testa.
Tutto questo provocò ribellioni in zone di forte radicamento cattolico: Lincolnshire, Yorkshire, Cumberland, Westmoreland. In particolare, nell’ottobre del 1536 il Pellegrinaggio di Grazia (un nome e un programma visto che non si hanno notizie di saccheggi e devastazioni) arrivò a constare dai 35.000 ai 40.000 uomini. Insieme a Lord Thomas Darcy (fu decapitato a Londra il 30 giugno 1537) e Sir Robert Constable (fu impiccato a Hull il 6 luglio 1537), l’avvocato Robert Aske (fu squartato ma eccezionalmente da morto con impiccagione il 12 luglio a York), quasi per caso, divenne il leader dei pellegrini che cercarono di imporre al sovrano – di cui si dichiaravano comunque sudditi fedeli – di ristabilire l’ordine nel quale erano nati e cresciuti.
Memorabile resta l’assemblea di circa 800 pellegrini riunita a Pontefract che approvò i 24 articoli (distrutte le eresie, ristabilita la supremazia di Roma, dichiarata Maria come erede legittima, ristabiliti nei diritti le abbazie soppresse e i francescani osservanti, condannato Cromwell come sovvertitore delle buone leggi e eretico, convocato un parlamento a Nottingham o York, garantito il perdono con atto del Parlamento, riaffermata la common law in vigore all’inizio del regno), proclamati al Duca di Norfolk, inviato da Enrico VIII.
Il torto dei leader del Pellegrinaggio fu di avere una fede incrollabile nel Re e nell’inviato, che, invece, consapevoli di non poter affrontare militarmente sul campo i Pellegrini, ne sfruttarono la lealtà e formularono promesse che non avevano nessuna intenzione di mantenere, ottenendo il volontario scioglimento del Pellegrinaggio, per poi dedicarsi alla repressione. Norfolk aveva ricevuto questi ordini dal Re: “Cause such dreadful executions upon a good number of the inhabitants hanging them on trees, quartering them, and setting the quarters in every town, as shall be a fearful warning”.
Il mio piccolo Pantheon non può dimenticare Thomas More né Robert Aske, e con loro gli altri martiri del periodo, conosciuti e sconosciuti.
Onore ai vinti.
Viventi.
Mi fa piacere se mi scrivi. In privato, sarà fuori moda ma a me piace così