Alle volte ci dimentichiamo dell'utilità extradisciplinare delle nozioni del diritto
Secondo il primo comma dell’articolo 2729 Codice Civile Le presunzioni non stabilite dalla legge sono lasciate alla prudenza del giudice, il quale non deve ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti.
Il giurista è abituato quasi quotidianamente a servirsi di presunzioni, come arnesi indispensabili. Sarà per questa ragione che da quando ho iniziato a leggere il volume sulla Sindone “Luce dal sepolcro” e soprattutto da quando sono andato a Torino a vedere la Sindone, quella definizione, una delle poche che mi sia rimasta impressa dai tempi universitari, mi torna insistentemente in mente.
Si può credere senza credere nella Sindone. Immagino di sì. Ma la Sindone impone uno sforzo di pulizia intellettuale, che mi rendo conto sia di entità e serietà spesso inversamente proporzionale all’esito dei risultati dei test scientifici compiuti secondo le più disparate discipline e dagli scienziati di ogni estrazione.
Lo sforzo esclude risposte quali: possibile, a condizione che, nella misura in cui, ammesso e non concesso, è più probabile che no, insomma tutto lo spettro di variabili a cui siamo abituati per evitare di comprometterci.
La Sindone ha avvolto Gesù, l’uomo dei Vangeli, il Cristo, morto a Gerusalemme duemila anni fa e risorto dopo circa quaranta ore? Sì o no?
Mi fa piacere se mi scrivi. In privato, sarà fuori moda ma a me piace così