Il fatto che stesso che va di moda fare citazioni - spesso in mancaza di idee - di aforismi o di frasi note rischia di rendermeli antipatici ... ma per ora la passione continua a prevalere.
Questi aforismi/citazioni sono alcuni di quelli che per ragioni diverse mi rappresentano e mi emozionano ogni volta che li leggo.
Le istituzioni del nostro tempo non hanno per funzione la protezione dell’individuo contro lo Stato o contro altre istituzioni, bensì la preparazione più efficace della sua sottomissione (Gómez Dávila)
Dalla terribile approvazione degli imbecilli il destino protegge solo i difensori di cause perse (Gómez Dávila)
Ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne contenga la tua filosofia (Amleto, Shakespeare)
Solo delle cause perse si può essere partigiani irriducibili (Gómez Dávila)
Scostiamoci dalla strada della giustizia. È cieca (Lec)
Gli elementi ultimi dell’universo vanno definiti tautologicamente. Questi elementi pullulano (Gómez Dávila)
Questi professori dei diritti umani sono talmente occupati a indottrinare gli altri che non rimane loro tempo per imparare nulla, altrimenti avrebbero saputo che il primo obbligo della società civile è quello verso la proprietà dei cittadini, non verso le richieste dei creditori dello Stato (Burke)
Una gran differenza tra la legge di natura e le leggi civili, è questa che la legge civile o umana si può dimenticare o per distrazione o per altro, e infrangerla senza leder la coscienza, (come s’io mangio carne non ricordandomi che sia giorno di magro, o anche ricordandomene, ma per distrazione) laddove la legge naturale non ammette distrazione, e non può accadere che uno la infranga non credendo, perch’ella ci sta sempre nel cuore come un istinto che ci avverte continuamente, e il quale non è soggetto a dimenticanze (Leopardi)
Il programma giacobino non fu mera febbre ossidionale, come è stato suggerito, perché è ancora in agguato (Gómez Dávila)
Intorno a noi si erge la città dei peccatucci, dove abbondano le vie di fuga e i rifugi; ma presto o tardi le fiamme alte come torri si leveranno dal porto per annunciare che il regno dei codardi è finito e che un uomo si sta bruciando i ponti alle spalle (Chesterton)
Non si può mai cancellare uno inconveniente che non ne surga un altro (Machiavelli)
Una cosa so per certa: sarei disposto a dare davvero tanto per ascoltare un qualsiasi ateniese antico, persino un ateniese stupido, che parlasse di tragedia greca. Si porterebbe nelle ossa così tanto che noi cerchiamo invano. In qualsiasi momento una sua frase casuale potrebbe, senza che egli lo sappia, mostrarci ciò su cui la critica moderna si è ingannata per anni (Lewis)
Possiamo sintetizzare il suo principio più o meno così: lui si rifiuta di morire mentre è ancora vivo. Fa in modo di ricordare a se stesso, usando ogni tipo di elettroshock al cervello, che è ancora un uomo vivo, che va per il mondo su due gambe. Per questo scarica pallottole addosso ai suoi migliori amici, per questo si procura scale e camini ribaltabili per riuscire a rubare in casa propria; per questa ragione fa la fatica di girare attorno al pianeta per ritornare a casa sua e per questa stessa ragione ha l’abitudine di prendere la donna (che ama con fedeltà immutata) e, per così dire, lasciarla in giro: in una scuola, in una pensione, in un luogo di lavoro, così da poterla ritrovare dopo ogni rapimento con incursione e fuga romantica. Attraverso il perpetuo rapimento della sua sposa, lui cerca seriamente di mantenere vivo il senso del perpetuo valore di lei e dei pericoli che vale la pena correre per amor suo (Chesterton)
Chi non si rassegna alla fondamentale asimmetria del mondo finisce col falsificare le misure (Gómez Dávila)
Tutta la storia umana è percorsa da una strana legge, per cui gli uomini tendono sempre a sottovalutare il loro ambiente, la loro felicità e loro stessi. Il grande peccato dell’umanità, esemplificato dalla caduta di Adamo, è la tendenza non all’orgoglio, bensì a questa strana e orribile umiltà … In genere si ritiene che il pessimista sia un uomo in rivolta. Non è così. Primo, perché mantenersi in uno stato di rivolta richiede buon umore e, secondo, perché il pessimismo si appella al nostro lato debole, e quindi il pessimista fa affari d’oro come l’oste. La persona davvero in rivolta è l’ottimista, che di solito vive e muore nel tentativo disperato e suicida di convincere tutti gli altri del loro valore. È stato dimostrato centinaia di volte che se vogliamo davvero mandare la gente su tutte le furie, irritandola a morte, il modo migliore per farlo è dire che siamo tutti figli di Dio. Gesù Cristo, vale la pena ricordarlo, è stato crocifisso non per ciò che ha detto su Dio, ma perché accusato di aver detto che un uomo poteva demolire e ricostruire il Tempio in tre giorni. Tutti i grandi rivoluzionari, da Isaia a Shelley, erano ottimisti. Non si indignavano per la bruttezza dell’esistenza, ma per la lentezza con cui gli uomini si accorgono della sua bellezza. Il profeta che viene lapidato non è un attaccabrighe o un guastafeste, ma soltanto un amante respinto. Egli soffre di un attaccamento non corrisposto alle cose in generale (Chesterton)
Una tradizione non è un presunto catalogo di virtù che si oppone a un catalogo di errori, ma uno stile nel risolvere problemi. La tradizione non è soluzione pietrificata, ma metodo flessibile (Gómez Dávila)
L’immoralità del governante è l’ultimo baluardo del cittadino contro il crescente dominio dello Stato. Dal prevaricatore ci si può aspettare compassione, ma non dal dottrinario (Gómez Dávila)
Il sovrano assoluto può essere un Nerone, ma talvolta è un Tito o un Marc’Aurelio; il popolo è spesso un Nerone e mai un Marc’Aurelio (Rivarol)
L’ironia risulta sempre reazionaria, anche in bocca a ferventi democratici. La società comunista si crepa quando un militante sorride (Gómez Dávila)
L’imparzialità è figlia della pigrizia e della paura (Gómez Dávila)
Far infuriare l’uomo tipicamente moderno è indizio sicuro di aver visto giusto (Gómez Dávila)
Avvocato dei poveri, nel libro dei santi democratico, significa demagogo arricchito (Gómez Dávila)
La Rivoluzione francese sembra magnifica a chi la conosce male, terribile a chi la conosce meglio, grottesca a chi la conosce bene (Gómez Dávila)
Quanto più stupide sono le motivazioni che attribuiamo a un’azione, tanto meno rischiamo di sbagliarci (Gómez Dávila)
Sinistra e destra si distinguono per la diversa interpretazione che danno al titolo ambiguo di un Capriccio di Goya: Il «sueño» della ragione genera mostri. La sinistra traduce sonno, la destra sogno (Gómez Dávila)
Le pose rivoluzionarie della gioventù moderna sono prova inequivocabile di attitudine alla carriera amministrativa. Le rivoluzioni sono perfette incubatrici di burocrati (Gómez Dávila)
Chi con enfatico fervore esclama: efficacia!, efficacia!, patrocina carneficine (Gómez Dávila)
Il carattere paradossale del mondo empirico, il carattere paradossale della dottrina cristiana, il carattere paradossale del pensiero reazionario sono la triplice impronta della Volontà che crea, della Volontà che rivela, della Volontà che si arrende alla suprema Volontà (Gómez Dávila)
Se Dio non esiste tutto è permesso? No. Se Dio non esiste nulla ha importanza. I permessi sono risibili quando i significati si annullano (Gómez Dávila)
L’ottimismo adultera la speranza, il pessimismo la custodisce virilmente (Gómez Dávila)
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che credono nel peccato originale e gli sciocchi (Gómez Dávila)
La politica saggia è l’arte di rafforzare la società e di indebolire lo Stato (Gómez Dávila)
Solo una cosa non è vana: la perfezione sensuale dell’istante (Gómez Dávila)
Che il termine «abitudinario» sia oggi un insulto la dice lunga sulla nostra ignoranza nell’arte di vivere (Gómez Dávila)
Mi fa piacere se mi scrivi. In privato, sarà fuori moda ma a me piace così